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"Una poco classica Santippe ebrea", da pensionata statale, si reinventa come imprenditrice agricola, in una terra non proprio di latte, ma di sicuro con qualche goccia di miele. Roberta "sragiona", spacca le zolle e il capello, orecchio fino, occhio lungo, cervello e bocca in perenne movimento. Un percorso da autodidatta senza fine, il suo, legato a filo triplo con natura, animali e Ferrara, in cui la storia e le Storie si fondono, la scrittura e le Scritture si compenetrano e si completano, e le scoperte vanno a braccetto con le elucubrazioni, la "vita di coppia", le bue e un ironico cipiglio alla Brontolo.